Sorrisi antiaerei, distrazioni di tufo
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...spiccata intelligenza. Se ne vedevano e se ne raccontavano delle belle!
Le prime ore erano così, ma dopo sei, sette ore nel rifugio, il clima non era più sereno. Bombe su bombe avevano fatto tremare la terra e la paura di non ritrovare più in piedi la propria casa prendeva il sopravvento. I bambini iniziavano a piangere e l'umidità della caverna penetrava nelle ossa. Il silenzio diventava assordante e tutti, accovacciati alle pareti con le mani alle orecchie e la testa bassa, contavano i boati.
Una nuova sirena, infine, dava il via libera e i rifugiati, recuperando le proprie cose, uscivano silenziosamente dalla grotta. Quasi tutti avevano tra le mani i pacchi di biscotti consegnati dagli aiuti umanitari. Sembrava la liberazione dal carcere, una nuova giornata scandita dalle sirene e non più dal canto del gallo in cortile. Sembrava come se dopo la tempesta ci fosse di nuovo il sole. Ed un giorno sembrava proprio così: uscendo dal grigiore della grotta, la luce era talmente forte che accecava e dopo la tempesta di bombe c'era addirittura l'arcobaleno: una fabbrica di vernici di Via Argine era ancora in fiamme dopo l'attacco aereo. Le colonne di fumo, provenienti dai depositi dei fusti di ... [segue »]
Composto venerdì 4 gennaio 2013
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