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...che tornerei, a quel punto zittito dalla piacevole sensazione che sentivo nel profondo dell'anima e nel sangue che mi scorreva nelle braccia quando guardavo l'immenso... l'immenso che aveva nei suoi occhi. Le chiedi di cenare con me e lei senza alcun dubbio accettò. La mattina seguente non ricordavo nulla, o quasi, avevo dei piccoli flash di ricordi felici, ad un certo punto senti la sua voce di là parlava in una lingua che non avevo mai sentito uscire dalle sue dolcissime labbra, probabilmente era inglese e da li riconobbi la felicità che mi opprimeva tempo fa. Mi alzai e la guardai aveva il telefono in mano e il caffè e non mi sorprese, accettai il breve sorriso che giaceva nelle sue morbidi guance. Stando li fermo a guardare tale meraviglia ritrovai il senso della vita e l'enorme sensazione che trasmette una persona che si ama. Si alzò dalla sedia e con una lacrima racconto di una brutta malattia che la stava portando via da me, mi guardo negli occhi e mi disse "se puoi non cambiare mai da come sei." Prese un tassi e se ne andò via. Solo un mese dopo ci fu il suo funerale, pregai per ... [segue »]
Composto lunedì 22 luglio 2013
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