Scritto da: Sergio Bissoli

Ketty e il problema


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...le energie perdute. E invece no. Trovo un punto dove l'acqua è bassa, entro dentro con gli stivali, risalgo sulla riva opposta e mi dirigo verso la sua casa. Sono ancora in tempo per deviare, ma una forza mi attira là...

******

Ketty mi apre la porta e appare agitata e allarmata.
"Guarda!..." e mi indica i vecchi essiccatoi abbandonati di fianco alla casa.
"Che cosa c'è?"
"Il fumo. Poco fa usciva fumo da un finestrino lassù."
I vecchi essiccatoi sono edifici di mattoni, alti con finestrini sotto il tetto. Ma anche guardando bene, non vedo fumo.
"Andiamo a vedere" propongo.
Attraversiamo il cortile. Il portone dell'edificio è in legno marcito e semiaperto. Entriamo dentro, in un camerone vuoto e oscuro. Il pavimento è di terra nera, in parte allagato. Alte colonne di legno sostengono il sottotetto, fatto di tavole dove si appendeva il tabacco. La luce entra dai finestrini più in alto.
"Da quanto tempo è abbandonato?"
"Da quando è morto mio padre. Era lui che coltivava il tabacco. Nicholas coltivava solo frumento e mais."
Dopo un po' decidiamo di entrare in casa. Ketty pare calmata.
In cucina la ragazza estrae dalla credenza uno strano mazzo di carte. Sono le 24 ... [segue »]

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