Sole di mezzanotte
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...io colpevole della sua infermità.
La guardo mentre stira. Il ferro a braci nero e pesante scorre sui teli bianchi. Lei con il tatto spiega la biancheria ripassando la mano vicino a dove ha stirato, correndo con le dita a spruzzarla d'acqua, a riassettare, piegare, distendere...
è incredibilmente brava a fare tutto questo. È una danza delle mani aggraziata e agile mentre le dita a volte sfiorano quasi il ferro caldo dove all'interno rosseggiano le braci.
"Erika, ma sei bravissima!" Le dico abbracciandola. Lei si schermisce sorridendo, poi riprende a lavorare.
Io che seguito a guardarla faccio fatica a ritrovare le parole:
"Tu sei... tu sei... unica".
*****
è un caldo pomeriggio di agosto quando vado da Erika. La campagna appare bruciata dall'estate che sta per finire.
Entro chiamandola e quando vedo che ha il grembiule la rimprovero per scherzo:
"Ma come non sei ancora pronta? Sono venuto a prenderti, vieni, ti porto in paese".
Lei lascia tutto e corre su per le scale. Dopo pochi secondi ritorna giù cambiata e pettinata da non sembrare più la stessa.
Indossa un vestitino leggero rosso cupo con una lunga collana di perline bianche.
Nella penombra della vecchia cucina mi avvicino a lei prendendole le mani ... [segue »]
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