La follia di questo tempo
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...edile, rinunciare ad ogni abitudine, il calcetto con gli amici, jogging, serate fuori con la moglie, ogni forma di libertà, di normalità, di quotidianità, la paura estenuante del contagio, l'isolamento, la diffidenza, aver dovuto mettere le persone a distanza di sicurezza, tutta quella svilente ostilità, l'annientamento del progresso raggiunto con secoli di evoluzione, sgretolato davanti all'orrore dei volti sigillati dalle protezioni, una situazione irreale capace di mostrare tutta la fragilità dell'essere umano, colpito al cuore pulsante della sua identità.
Lui, uomo di concretezza, che aveva cominciato a sentirsi vinto dalla preoccupazione quando i soldi avevano cominciato a scarseggiare, quando l'angoscia rendeva i giorni eterni, infine annientato quanto era arrivato il contagio.
Lui e sua moglie Claudia avevano cercato in tutti i modi di essere attenti, scrupolosi, ma forse qualcosa era sfuggito al loro controllo.
Lei era costretta a lavorare, succube dell'avidità di un datore di lavoro tiranno che non si fermava davanti al rischio della vita delle persone ma teneva a salvaguardare unicamente il proprio interesse, e per non correre il rischio di perderne la certezza era sempre presente seppur molto spaventata.
Aver a che fare con il pubblico sebbene il flusso fosse più controllato le generava crisi di panico ... [segue »]
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