Clara
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...dentro... il fatto poi che la palestra fosse vuota ha fatto si che nessuno sentisse il campanello d'emergenza. "Non è vero sono stata io" la mente di Clara urlò, ma non una sillaba uscì dalla sua bocca. "Malato di cuore... non lo sapevo... io che pensavo di sapere tutto di lui... perché lo amavo... lo amo... lo amo... e l'ho ucciso... come ho potuto fare questo?" Intanto intorno a lei, facce attonite rimettevano a posto fogli e contratti che data la notizia, potevano aspettare. Lentamente tutti si alzarono e se ne andarono. Solo Clara restò sulla sedia come se una strega malefica l'avesse trasformata in una statua. Non una lacrima, non un lamento, non un minimo segno di vita usciva dal suo corpo. Così la trovo Giulio, suo vicino di scrivania... "Clara è tardi, devi andare a casa, lo so è stato un giorno orribile, vieni ti accompagno" Così dicendo la aiutò ad alzarsi, la accompagnò in ufficio, la aiutò a mettersi il cappotto e dopo un breve tragitto in auto, la lasciò sulla porta di casa. "Clara cerca di riposare" le disse dal finestrino abbassato. Stava per partire, quando la richiamò e porgendole un biglietto le disse: "Scusami stavo ... [segue »]
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