Il ferroviere e la bambina


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...quanto si sbagliasse nel pensare che gli umani fossero tutti uguali, sì, ora sapeva che di lei poteva finalmente fidarsi.
L'animale sapeva di doversi sdebitare con la bambina per la sua straordinaria bontà, così decise di fare il primo passo: un giorno mentre lei, come al solito, gli lasciava delle briciole sotto la finestra, l'uccellino spiccò un leggero voletto sopra il davanzale e con disinvoltura beccò i pezzetti rimasti.
La bambina incantata e sorpresa approfittò dell'occasione e sbriciolò il resto del biscotto sulla sua mano, porgendola all'animale piano piano.
Esso a questo punto timoroso, alla fine si lasciò andare e volse il suo esile collo verso ciò che lei gli porgeva con tanto amore.
La bambina ora lo osservava così da vicino che non poteva credere ai suoi occhi: desiderava tanto in quel momento poterlo accarezzare, ma il timore di spaventarlo e di vederlo volare via era tale che decise di accontentarsi di avere avuto anche solo l'onore di poterlo guardare da vicino e di aver conquistato parte della sua fiducia.
Lei sapeva che se una cosa si desiderava tanto alla fine si sarebbe avverata, bastava solo volerla: pensò che se avesse aspettato ancora, l'animale forse si sarebbe fatto accarezzare,... [segue »]
Composto mercoledì 9 giugno 2010

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    Riferimento:
    Racconto inedito di Francesca Ghiribelli con cui ha vinto il primo premio al concorso nazionale letterario "Maribruna Toni 2009".
    Dedica:
    A chi crede nei piccoli segnali che il cielo ogni tanto ci manda.

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