Sfoglia di cipolla
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...di afferrarsi a quel suo unico atto pietoso, la piccola cipolla che lui recava con sé, poiché il buon Dio, in virtù di quel dono da lei offerto l'avrebbe salvata, per quel solo attimo di pietà, per quel piccolo, insignificante gesto, per quello solo, l'avrebbe accolta in paradiso.
All'istante la donna vi si aggrappò, furibonda, con le mani che sembravano artigli e uno sguardo colmo di strazio. S'afferrò e, per la prima volta, pianse di gioia. A veder ciò le anime dei dannati che condividevano la sua stessa pena ebbero come un guizzo, cercarono rapidamente, disperatamente d'aggrapparsi anch'esse a quel velo sottile di salvezza, in un estremo tentativo di requie.
S'afferrarono, così, una dietro l'altra, a grappolo, la prima tenendosi alle caviglie della donna, le altre dietro. Ben presto si formò una catena, un rivolo di dolore che l'angelo gradualmente sollevava verso la luce, quando d'improvviso la donna, giratasi a guardare, ebbe di nuovo negli occhi lampi di vipera e cominciò a urlare - è mia, è mia, solo mia, andate via, andatevene - mentre così sbraitava, la piccola cipolla cominciò a perder le sue sfoglie, una ad una, e ricadevano nell'inferno come tante piccole fiammelle, disintegrandosi, finché non ne rimase che una sola, sottile, trasparente, l'ultimo barlume di speranza che seguì la sorte delle altre.
Allora l'angelo scomparve oltre le porte degl'inferi. Per sempre.
Composto venerdì 20 luglio 2012
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