Il presidente e la pastorella
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...invitò ad occuparsene presso gli organi competenti affinché risolvessero il problema dei pastori di quella vallata. Successivamente invitò il Consigliere a raccogliere informazioni sulla pastorella, perché in qualche modo sentiva che poteva essergli utile per attuare un suo vecchio progetto politico, sociale e istituzionale, di sensibilizzazione, atto risvegliare nel Popolo Sovrano animi e sentimenti da decenni spenti e sterili.
Mesi dopo il Genio Civile costruì un ponte che permise ai pastori di andare nella vallata in poco tempo. Per gli abitanti del luogo rimase un mistero chi avesse preso quell'iniziativa politico-urbanistica, ma soprattutto ci fu stupore per il servizio che così era stato reso ai Lavoratori della Pastorizia e agli Agricoltori, dal momento che su quel ponte potevano transitare anche mezzi agricoli. Il loro sbigottimento derivava soprattutto dalla consapevolezza di essere stati fino allora cittadini poco considerati, perché appartenenti a classi che non portavano e non davano interessanti consensi elettorali a una certa Politica faccendona, composta da delegati "senz'arte né parte".
Al Presidente giunsero le informazioni che aveva richiesto sul conto della pastorella: si chiamava Giacinta, aveva 18 anni e viveva con i genitori, anch'essi pastori. Era una fanciulla intelligente, attenta ai problemi sociali e molto saggia nel risolverli nell'ambito ... [segue »]
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