Il pero e la lumaca
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...peso che i loro rami dovevano sopportare.
Al povero Pero di certo non sfuggivano i sorrisetti derisori che le due piante gli rivolgevano o le loro risatine di scherno e ciò lo rendeva ancora più triste. Le sue fronde così dolorosamente disadorne non attiravano nemmeno gli uccellini, che gli preferivano quelle fiorite delle sue vicine, ritrovandosi così a piangere lacrime di resina in silenzio domandandosi se mai un giorno avrebbe conosciuto la gioia di vedere spuntare fra i suoi rami le prime gemme.
Nelle settimane successive, vedendo che nulla era cambiato, una rabbia muta si insinuò nel suo animo: rispetto agli altri alberi, si vedeva così basso, senza neanche un timido accenno di foglioline verdi o di petali bianchi. Perché non poteva essere come Ciliegio, dalla forma slanciata ed elegante, oppure come Pruno e Albicocco, con i rami traboccanti di fiori? Cosa aveva fatto di male per essere così sgraziato, così spoglio?
Pero cominciò a chiudersi in sé stesso, rimuginando tutto il tempo su questi pensieri che lentamente gli stavano avvelenando il cuore finché un giorno avvertì un formicolio sul proprio tronco. Incuriosito ed incredulo – era molto raro che ricevesse visite –, sollevò lo sguardo e vide una lumaca strisciare ... [segue »]
Composto martedì 26 novembre 2019
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