Scritto da: Alberto Vitolo

Il regno incantato


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...e i fiori avevano iniziato a riprendere il loro colore naturale.
La giostra vicino al porto aveva ricominciato a girare con tutte le sue luci e le sue musiche e l'uomo che preparava lo zucchero filato aveva ripreso il suo lavoro. In genere quella piazza veniva frequentata da bimbi intenti ai loro giochi e da giovani mamme con le loro carrozzine.
Quel giorno la piazza era colma di gente. Ce n'era tanta che non si vedeva più neanche un filo d'erba. Addirittura le strade che conducevano lì erano gremite di persone, e le navi nel porto erano vuote, perché tutti i marinai erano scesi a terra per ascoltare le parole del viandante.
Tutti stettero in paziente attesa. Ognuno immaginava qualcosa e cercava di confrontarsi con l'idea del suo vicino. Il brusio della piazza si faceva via via più forte.
Poi finalmente il balcone dell'albergo si aprì.
Le persone più vicine all'albergo tacquero subito, poi quelle più prossime e così via fino al porto e alle strade vicine. Tutti rimasero col fiato sospeso con lo sguardo fisso al balcone aspettando che uscisse il viandante.
Poi, quando un'ombra apparve sulla parete dell'albergo il silenzio si fece più intenso.
Il viandante si affacciò ... [segue »]
Composto mercoledì 5 giugno 2002

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    Scritto da: Alberto Vitolo
    Dedica:
    Alla mia regina, colei che ho tanto atteso ai piedi dell'arcobaleno e che terrò con me per tutta la vita.

    Commenti

    4
    postato da Sara Galea, il
    Bellissima, veramente da non commentare, vive di se, rilucendo della sua stessa luce.
    3
    postato da , il
    Grazie..avevo bisogno di una mezzoretta così :)))
    Molto carina.
    2
    postato da , il
    è proprio una bella fiaba...la leggero a mio figlio...
    1
    postato da , il
    .....leggerlo qui mi ha fatto un certo effetto. Bravo....

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