Sull'uscio
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...raro incanto che, nella magnificenza del suo splendore, racconta la leggiadria della vita e al tempo stesso incarna la travolgente irruenza della passione, la bramosia voluttuosa dei sensi, l'abbandono smanioso alle promesse del piacere.
Di così venerea bellezza è quell'immagine che lo sguardo mio non può far altro che indugiarvi sognante. E mentre gli occhi miei seguono la morbida linea delle tue forme, le mie mani fremono per il desiderio di un'ultima carezza che, lieve, accompagni lo sguardo e induca i sensi a far rivivere l'emozione del contatto fisico.
Sembri dormire. E forse sogni. E in quel sogno, in punta di piedi, silente, io entrar vorrei per sognare, io stesso, gli stessi tuoi sogni e, dell'anima tua, bramar gli stessi desideri.
Dormi, forse prossima al risveglio. E al tuo risveglio, lì vorrei essere io, accanto a te, così da risvegliarmi, anch'io, in quel sogno ancora più grande, più intenso, più vivido che è l'abbraccio spontaneo del tuo sorriso, l'alito vitale del tuo respiro, la carezza lieve dei tuoi occhi sui miei.
L'ispettore fece un cenno agli agenti che piantonavano la porta e ordinò loro:
- Portatelo via!
Poi si fermò un attimo, si voltò e guardandolo fisso negli occhi, con tono interrogativo ... [segue »]
Composto martedì 30 giugno 2009
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