Un giorno di aprile
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La partita di oggi è stata veramente dura e intensa. Provvidenziale questa panchina del parco cittadino pronta a sostenere il mio corpo stanco. Mi siedo e incurante della presenza di un gruppo di bambini giocanti mi stiracchio e mi rilasso a ritmo alterno fino a che un flusso di benessere permea il mio corpo. Chiudo gli occhi e oriento il volto verso il Sole di Aprile che tiepido e discreto mi trasmette una giusta e gradevole dose di calore. La mia mente, sgombra da cattivi pensieri, vola libera e impertinente nello spazio infinito di un mondo diverso, fatto di sogni e dolci immagini senza tempo.
Ad un certo punto un'insolita sensazione proviene dalle mie labbra, come se qualcosa di morbido si fosse appoggiato sulla bocca, vagamente simile ad un timido bacio di una donna. Per un po' me ne sto lì a sperimentare il momento, poi decido di capire meglio la situazione: forse sto sognando, ma non può essere perché sento gli schiamazzi dei bambini che stanno giocando a pallone. Vorrei aprire gli occhi per capire, ma non ci riesco perché mi sento bloccato, da che cosa non so: comincio ad essere inquieto. Mi chiedo cosa stia succedendo: non sto ... [segue »]
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