Un giorno di aprile
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...risalire in superficie, lancio una specie di urlo, una via di mezzo tra un respiro profondo e il verso di un orso morente. Una violenta ventata di aria fresca ai polmoni e un'accecante luce agli occhi mi riporta al mondo reale, mentre qualcosa di giallo vola via dalla mia bocca. Mi guardo attorno, attonito e ansimante: i bambini continuano a giocare perché troppo lontani per essersi accorti di qualcosa e non ci sono altre persone nelle vicinanze. Meglio così, non oso immaginare la figuraccia che avrei potuto fare, lì da solo a lanciare un urlo durante un dormiveglia stravaccato su una panchina!
Lentamente mi riapproprio dell'ambiente e comincio a rasserenarmi, poi mi metto cercare nell'erba ciò che era volato via dalla bocca. Giusto ad un paio di metri, sull'erba, intravedo una buccia di banana, non tutta intera, ma un solo spicchio, un piccolo lembo, non so se mi sono spiegato. La raccolgo e ancora non ci credo, no, non può essere, come mai è finita sulle mie labbra una cosa del genere! Forse qualcuno di passaggio, gettandola via, incidentalmente l'ha fatta finire sulla mia bocca. No, impossibile, l'impatto mi avrebbe sicuramente destato dallo stato di gradevole abbandono in cui ero. Oppure qualcuno, un buontempone in vena di scherzi o peggio ancora un amico di passaggio, me l'ha delicatamente adagiata sulle labbra approfittando del mio momentaneo torpore. Non può essere andata che in questa maniera, non ho altre plausibili spiegazioni, ma il dubbio, temo, mi rimarrà per sempre.
Comunque la vita a volta è veramente strana... bah meglio andare a casa, per oggi basta così!
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