Malika

...il capo coperto e gli occhi che brillavano cupi sotto la luce accecante del sole.
"Ma perché chiede l'elemosina", pensai tra me, "bella com'e, potrebbe fare la prostituta e guadagnare di più?"
E fu solo per la sua bellezza che le diedi un euro. Lei mi ringraziò con un sorriso e un "Tank you!"
"Come ti chiami?", le domandai.
Troppo abituata a essere scansata, bistrattata, lei mi fissò quasi intimorita con i suoi occhi ancor più neri della pelle: "Maria", rispose, e le comparve un sorriso che fece un po' svanire la paura decennale che aveva stampata sul volto.
"Maria? Ma è un nome italiano..."
"Sì, mi chiamano tutti così... è più facile."
"Ma il tuo vero nome qual è? Di dove sei?"
"Sono del Sudan. Il mio nome vero è un po' difficile da pronunciare... Non riusciresti nemmeno a ricordarlo. Però puoi chiamarmi Malika."
"Beh, Malika mi sembra più adatto di Maria."
Malika sorrise. "Tu come ti chiami?"
"Mauro."
"I nostri nomi iniziano tutte e due con m."
"È vero. Parli bene l'italiano."
"Non è difficile imparare una lingua... Parlo bene anche l'inglese, e tanta altre lingue...", concluse un po' misteriosa. Ci fu qualcosa nel suo tono di voce che mi insospettì,... [segue »]