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La notte scorre lentamente e ascolto il vento che sibila dalle finestre, sono sveglio da qualche ora aspetto il giorno, e la sera, ogni sera, nel tramonto rossastro all'orizzonte guardo lontano. Il bordo del letto, seduto, il sonno non arriva e attendo il chiarore dell'alba, quasi con impazienza. Fuori nuvole incerte muovono e un brivido sul viso. Cerco di chiudere gli occhi, ma sono appena le tre. Tanto tempo improvvisamente apro gli occhi alla stessa ora, qualcuno chiama, non so chi o cosa. Ombre si muovono e sembra vogliono afferrarmi, ombre ogni notte e cerco di scacciarle, ricordi, non so, ma lontano nel tempo forse, ora il presente coinvolge continuamente e non ho tempo per pensare, ombre soltanto la notte. Aspetto la luce e guardo continuamente l'orologio, la sveglia segna sempre la solita ora, solo qualche minuto è passato e sembra una eternità', perché'. Sono qui vivo e respiro, lontana una sirena e dalla finestra luci azzurre intermittenti e fari sciabolano la notte. Anche per me ambulanze hanno percorso le vie della città' svenuto, sanguinante e il polso assente, ma sono qui, essere pensante vivo. Sala operatoria, visi, musica: "conta fino a dieci", poi più' nulla. Una roccia grande, squadrata ... [segue »]
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