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...impossibile un colore come questo, solo qui nel deserto, tra queste rovine dei nabatei, costruzioni impossibili scavate che riproponevano stili e colonne greco romane. Ombre del passato, ciò' che resta un simulacro misero di una realtà' grandiosa. Seguo un percorso tortuoso... sabbia e ciottoli... ma una vista magnifica si apre circondata in una conca protetta, rilievi massicci, resti di un luogo di culto all'aperto, secchi palmizi e una piscina: eppure questo luogo è asciutto. I nabatei dovevano vivere molto bene colmi di ricchezze. Guardo meglio lungo i fianchi rocciosi, correvano scanalature che raccoglievano stille anche di umidità' notturna, convogliandole in enormi cisterne, questo era il loro segreto, ma poi il tempo, rotte carovaniere diverse, un terremoto probabile, tutto si è sgretolato e la popolazione scomparsa, voglio immaginare i discendenti, eventuali tuareg. Questo luogo di ombre suscita emozioni. Torno sui miei passi, il sauro arabo, mantello nero, lucido, alza la testa, quasi a voler domandare cosa avessi fatto. In groppa al cavallo, un fucile a canne sovrapposte beretta e uno di precisione con mirino, fissati ai lati della sella, al passo verso l'uscita della gola, carezzo la criniera e scuote la testa. 'Un mulinello alza un velo di sabbia, un nitrito ... [segue »]
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