Le fiamme della vergogna
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...sempre più vittime tra le mie conoscenze di sesso femminile.
Ero un assiduo frequentatore dei bordelli della città, in particolar modo di quello gestito proprio dalla leggiadra Stella, che conoscevo da tempo ed aveva sempre avuto un attenzione particolare per quei miei bisogni "fisiologici" irrinunciabili. Quell'attività da lei gestita era splendida, uno dei miei pochi veri svaghi, e le ragazze che ci lavoravano dentro erano assolutamente squisite, dolci, educate e per bene.
Ma facevano le prostitute. E questo alle menti moraliste ed indottrinate dalla Chiesa non andava bene. Sarebbe meglio dire che alle mogli dei cristiani non andavano bene, perché dei mariti in quelle piazze gremite di gente urlante "a morte! A morte!" Non vi era quasi traccia.
Giulio mi risvegliò da quei miei pensieri indicandomi la via da seguire per raggiungere il più in fretta possibile la piazza del rogo. Ascoltando le sue parole di speranza, era chiaro come volesse inventarsi qualcosa per poter salvare Stella.
La proprietaria del bordello. Del mio bordello. Sarebbe meglio dire della mia salvezza.
Ma cosa potevamo fare? Ascoltare quelle parole piene di vana fiducia mi aveva fatto quasi sorridere. Protestare in mezzo alla folla era impossibile sia a causa del frastuono emesso da ... [segue »]
Composto lunedì 8 febbraio 2010
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