Il mondo dei moscerini festanti
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Avevo sette anni, lo ricordo perfettamente come fosse oggi. Mio padre chino su me rassicurandomi che lui alla mia stessa età e suo padre al pari suo fecero esattamente lo stesso, io in piedi braccia lungo il corpo con gli occhi alzati verso il suo viso. Mentre parlava sentivo la sua voce rimbalzare nella testa, credevo in lui, davvero, ma temevo di sprofondare in quel dolce ammasso, solo dopo un iniziale momento di indecisione l'ispirazione diede alla luce il coraggio.
La prima volta, mentre mi calava all'interno di quel grosso cilindro di legno sentii il cuore battere fin su nella fronte, vincendo il timore cominciai a camminare sul posto nonostante mi sentissi pian piano affondare; alzando gli occhi in cerca di conforto percepivo forte il freddo e l'appiccicoso su per le caviglie, al che: "gira in senso orario, procedi a piccoli passetti" diceva fiero e sorridente mio padre, a mia volta gli sorridevo ma in cuor mio temevo di essere risucchiato da tutta quell'uva, fino a quando sentii il fondo in legno del tino, il mio sorriso si modificò da obliquo a labbra strette a tondo a labbra spalancate e cominciai a sentirmi padrone della pigiatura incalzato da papà che ... [segue »]
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