In superficie

...ad un fiume umano, trascinata dalla corrente dei passi, vengo balzata da un lato all'altro come una palla. Devo prendere quel treno, forse quello davanti a me è il binario, devo salire le scale, devo salire in treno e devo partire. Troppe persone che mi bloccano la strada, provo a passare, provo a chiedere permesso, ma nessuno mi fa spazio. Provo a urlare ma non mi esce un filo di voce. Lo rifaccio ed è sempre lo stesso. Dopo tanti sforzi vani finalmente riesco ad avanzare, sono sudata e affaticata, cerco di salire le migliaia di scalini che mi trovo davanti, non finiscono più, respiro faticosamente, mi appoggio al muro con mano pesante, i miei piedi sono di piombo, come se avessi dei pesi alle caviglie. Sto sudando. Mi guardo attorno stravolta, non vedo facce amiche, non vedo facce nemiche, non vedo più nessuno, siamo solo io e le scale... Sto per arrivare al binario, il treno è fermo, i motori sono accesi e rombanti, ce l'ho quasi fatta. Un ultimo sforzo, un ultimo sforzo, ci sono quasi. Sono quasi lì. Un'ultima fatica. Mi trascino a terra come un verme. Il corpo mi ha ormai abbandonata, ma non mi posso ... [segue »]