Inutile incontro
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...accendino. Fumare in un locale... doveva essere proprio
strano quel locale. Mi rivolsi al barista: "Mi darebbe un posacenere?" E lui: "Qui non si fuma". Gli
occhi si intesero subito, e lui sorridendomi chiarì: "La responsabilità è tua, qui non si fuma...". Mi
fece un occhiolino, e mi fece notare i posacenere all'entrata del locale, su di un tavolo. Corsi
lentamente a prenderne uno, e mi risedetti al mio posto.
Cominciai a sgranocchiare delle patatine, rallentando la masticazione, per non rovinare quella
pace, e non distogliere i miei compagni di silenzio dalla loro contemplata assenza. Sembravano
tutte brave persone, vestite di gradevole semplicità. Contemplanti di silenzio, nella chiesa di Jack.
Avevo un libro con me e cominciai a leggere. L'arancia del mio liquore brezzava la mia gola, la
nicotina seccava la bocca, e l'astio sale degli arachidi facevano il resto.
Il libro scorreva veloce nei suoi sorpassi, girovie ritorni, finito un capitolo alzai la testa. Il barista
aveva messo della musica, ma non avevo fatto molto caso ad essa, pur se ci fosse da quando ero
entrato. Aveva tenuto su un sottofondo jazz che ben si accompagnava alle mura sabbiosse e al
marrone delle travi. Tuttavia in quell'istante si era accesa la nota di un basso. E il rosa ... [segue »]
dal libro "Facebook caffè. Il luogo dove si ascoltano i pensieri" di
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