Romanzo trasteverino
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...vedova di quasi sessant'anni decisamente in carne, per non dire che i vestiti neri d'ordinanza le esplodono in prossimità di ascelle, addome e fianchi. Gli altri me li presenta lei. Si tratta del capomastro di una piccola impresa edile, del titolare di un negozio di ferramenta e di un impresario di pompe funebri... a questo punto sono abile a chinarmi per palparmi rapidamente i testicoli simulando di controllarmi i lacci delle scarpe. Uscito dalla libreria riprendo la mia passeggiata. A Via di San Gallicano entro all'Istituto Dermatologico per prendere un appuntamento: ho dei nei da farmi controllare. Mi siedo in sala d'attesa. Cavolo ho il numero 29 hanno appena chiamato il diciotto. Quindi ho undici persone davanti a me. Mentre aspetto mi guardo intorno distrattamente. Intanto penso: sono educato e certa gente scambia l'educazione per debolezza, la disponibilità per mancanza di carattere. Ma dentro di me, in quel posto chiuso che ognuno si porta addosso come il guscio di una chiocciola, la disponibilità e l'educazione sono bandite da tempo. Da quando Gigliola mi ha lasciato covo una rabbia inumidita di pianto. Me la sto lucidando come un accessorio prezioso, la sta nutrendo durante le lunghe ore trascorse a pensare a ... [segue »]
Composto venerdì 10 maggio 2013
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