The black book
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Erano 4 giorni e 3 notti che lo vedevano seduto sulla stessa panchina al parco, ma già dalla prima notte la gente si avvicinava dietro di lui per farsi i selfie, più che culi di gallina o segni di vittorie mai vinte la posizione era dell'indice accanto alla tempia per suggerire che era uno svitato.
La domanda più ricorrente dei curiosi era "Ma che starà leggendo mai?"
Non aveva titolo e la copertina era nera, diciamo il "Black Album" dei libri, fu questo il motivo che lo aveva incuriosito e spinto a comprarlo. Poi le pagine, la storia, il modo di scrivere... all'inizio gli piaceva perché sembrava scritto come lo avrebbe scritto lui, ne condivideva i pensieri e le esperienze descritte dall'autore. Poi realizzò.
Realizzò che quella storia era la sua e anzi quel libro aveva anche più memoria di lui, raccontava difatti di fatti e misfatti che aveva completamente dimenticato e appena lo realizzò ricominciò a leggere da capo, lo incuriosiva la parte in cui erano raccontati i suoi 9 mesi all'interno del grembo della madre e capì perché aveva spesso quelle leggera sensazione di mordere qualcosa di gommoso ma allo stesso tempo resistente, lui lo chiamava un marshmellow gigante ... [segue »]
Composto sabato 6 maggio 2017
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