Casa
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...bere".
Non ho mai creduto di avere i poteri nemmeno quando ho scoperto che potevo suonare indossando le cuffie, senza dare fastidio a nessuno. Una bella svolta per me. I miei non sapevano nemmeno dove mi trovavo. Chiuso in camera mia, a provare e provare. Non importava se era Fra Martino o La marcia turca. Non importava se era musica classica o moderna, un arrangiamento semplice o complesso. Quei momenti con le dita sopra la tastiera e le cuffie nelle orecchie erano gli unici momenti in cui potevo sorridere dentro casa. Casa intesa come struttura, non come... casa. Forse la mia vera casa era proprio quella camera, dove i miei non entravano e dov'era posizionata la mia pianola. Sì, la mia casa era solo una camera, anzi, una sedia rotta davanti alla tastiera.
Non ho mai creduto di avere i poteri e non ho mai pensato di essere speciale, nemmeno quando mio padre era entrato in camera mia, in casa mia, spalancando la porta con una botta assurda, tanto da coprire il suono all'interno delle mie cuffie. Per lo spavento mi ero ritirato all'indietro sulla sedia, cadendo e strappando il filo con cui era collegato alla pianola. Non ricordo molto ... [segue »]
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