Come fanno i marinai

...spiegate della sua fantasia aggirando e lasciandosi dietro gli ostacoli di una carriera che prevedeva luminosa quando scorse, addossate alla parete di fondo della cambusa, tre grosse botti di legno. L’altezza delle doghe era la stessa ma i grossi buchi posti nella pancia dei contenitori ed attraverso i quali, a quanto gli era dato sapere, vi si travasava il vino all’interno erano situati ad altezze diverse. E poi le botti erano scoperchiate. Fu a quel punto che un sudore freddo cominciò a scorrergli lungo la schiena e certe vecchie dicerie, e barzellette, sul “come fanno i marinai” affollarono i suoi pensieri. “Porca puttana, ma allora è tutto o vero!” farfugliò. E gli occhi gli caddero con maggiore attenzione sul diametro di quei fori.
Quella notte dormì di un sonno agitatissimo popolato di falli smisurati, ed assetati di “carne”, che lo sodomizzavano mentre lui giaceva, in posizione prona, in una delle botti con le chiappe bianche ben poggiate sulla parete interna del contenitore ed all’altezza del pertugio. La notte successiva fu ancora peggiore in quanto venne anche tormentato da una violenta diarrea.
L’indomani stava per crollare psicologicamente ed era pronto a chiedere al nostromo che l’estremo sacrificio fosse celebrato al più ... [segue »]