Come fanno i marinai
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...come una Pasqua, si precipitò nella cambusa ed appena all’interno del locale si lasciò andare ad lunga risata liberatoria. Quello che si raccontava era una grossa balla, una favola metropolitana delle peggiori e lui non ci aveva dormito per due lunghe notti. Giunta a termine l’operazione di travaso coprì con due coperchi le botti e risalì in coperta. La piccola imbarcazione cisterna si stava già allontanando quando il neo cambusiere prese il coraggio a due mani e rivolse la parola al comandante chiedendogli perché non avessero riempito anche la terza botte. Quella con il foro più in basso.
Il capo lo guardò, sorrise di un sorriso indecifrabile, e rispose:” Ogni cosa a suo tempo piccolino, ogni cosa a suo tempo”.
Giovanni maledisse il suo metro e sessanta scarso.
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