La porta sulla strada
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...il cane inferocito, fuori di casa ringhia, aspetta. Aspetta.
Puoi spazzarlo con il cuore, o far finta di niente, continuare a mentire.
La mano rude e gentile, delineava il sottile gambo di rosa. Una spina tre foglie. Nel centro una rosa
Spiava Fiorita, il disegno di Tonuccio.
Lo sguardo egizio la pazienza indiana, una cucina in rivoluzione.
Beninteso, in questi tempi, bisogna condividere. Lavoro, pranzo, passatempi, ordine, disordine, in poco spazio e per un indefinito tempo.
Nella libertà di scegliersi degli impegni, le soddisfazioni del bisogno.
"Tuccio per mezzodì si potrebbe pensare per uno stufato?"
"Certo, solo dopo la cagliata."
"Fiorita hai per caso preso le fuscelle per la ricotta?"
"Perché? Le uso per sgocciolare le posate."
Fiorita, percepisce, mentre lava, spazza, studia, che stavolta non è la solita Pausa.
Nella sensibilità di madre, di donna, comprende la sconfitta, fuori, l'uso e abuso del quotidiano, l'affannosa ricerca di un effimero premio, poi... cosa resta. Cosa resta dentro di noi?
In pochi giorni, ha pensato, litigato, sorriso e pianto. Ha vissuto così tanto, quanto non mai negli anni passati. Ha rispolverato le vecchie ricette, ricordando la nonna, come ammassava il pane, annaffiava le rose, ricamava e cuciva all'uncinetto.
Con la serenità nello sguardo. Il giudizio ... [segue »]
Composto lunedì 20 aprile 2020
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