Rosa
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...una luce, quasi abbagliante, mi fa scuotere e dopo alcuni attimi di smarrimento, sgomenta, mi rendo conto di aver sognato. Fuori non piove più, dalla finestra entra una luce trionfante. Il sole nuovo e atteso di maggio. Ancora sprofondata nella poltrona non so capacitarmi, mi sembra tutto così vero, ma devo accettare la realtà. Una realtà dolorosa dove Rosa non esiste come amica, ma è la parte di me che vorrei essere. La parte di me che esiste solo in quel sogno. Io, in realtà, nonostante mi riconosca in lei non sono ancora riuscita a trovare il suo coraggio. Io non sono ancora libera da quel dolore ed è per questo che anche oggi come ogni altra volta, cerco la pace percorrendo quelle strade ed immagino una vita nuova in una di quelle case. Solo in quei brevi momenti il dolore si attutisce. Mi mette sempre agitazione, dover prima di imboccare la strada di campagna, percorrere un breve tratto molto trafficato, che si aggiunge all'ansia scatenatami dal sogno... - le cui sensazioni, erano premonitrici-... Ed è perciò che ora lascio la mia penna in mano al destino.... Il sole si specchia sull'asfalto e lo fa riscaldare, una donna percorre questa strada in bicicletta, le macchine velocemente la sorpassano una dietro l'altra. Una distrazione... - Basta un attimo-... Ed ecco il buio davanti ai suoi occhi, un forte dolore alla testa. Ma all'improvviso ritorna la luce, le appare più luminosa, rasserenante, il dolore svanisce. Qualcuno le tende la mano. Lei si aggrappa abbandonandosi ad essa e la segue, lasciando per sempre il peso e la fatica di vivere su quell'asfalto bollente.
Composto martedì 22 gennaio 2013
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