Rosa
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...umiliata per la scarsa considerazione che dimostrava nella sua intelligenza oltre a trovarsi priva di materiale per controbatterlo ed inchiodarlo alle sue responsabilità. Questo stato delle cose, così difficile da gestire, le procurava un'estrema esigenza di ribellarsi a lui, alle sue menzogne. Con la assoluta determinazione di voler saperne di più era riuscita a sapere che frequentava una donna. Sapere che tra lui e lei, tra i loro problemi e litigi ma anche momenti d'amore, che credeva veri, ci fosse questa donna, questa ombra oscura, la annientava. Era come se qualcuno le avesse corroso l'anima con dell'acido potente. Il dubbio ancor più atroce era di non sapere da quanto tempo, lei, ignara, vivesse questa sconosciuta situazione. Spesso lo affrontava e lo accusava del suo tradimento, ma solo quando aveva qualche straccio di prova. In quelle occasioni, lui, forse perché sentiva che il suo castello di menzogne stava crollando come fosse di sabbia e costruito in una spiaggia dove una mareggiata più abbondante lo stesse raggiungendo, ecco in quelle occasioni diventava violento. Cominciava con insulti per continuare poi con minacce: anche di morte. In quelle circostanze - mi confida ancora sorpresa di sé - non avevo paura di lui, lo sfidavo.... [segue »]
Composto martedì 22 gennaio 2013
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