Cani dei Selvaggi - Basenji
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...mio mondo, quel mondo che allora addirittura credevo fosse la strada stessa, o almeno una sua possibile faccia.
In fondo era una semplice piazza, come ce ne sono tante, non particolarmente grande e nemmeno di chissà quale bellezza, come la città voleva essere elegante, ci provava per lo meno, ma essere forniti solo di buone intenzioni e nulla di più non ha mai portato a un cazzo, si sa. Era squallida, sporca, triste, puzzolente, sprecata, sfregiata, usurpata, con qualche fiammella di splendida vita ogni tanto, era l'esempio perfetto per capire l'animo della città, c'erano gli elementi, sia di sfondo, sia umani, per rendere chiaro a tutti quale grande occasione mancata fosse il buco nero che mi aveva dato gli albori.
Nella parte proprio di fronte al municipio c'erano due grandi scalinate per ognuno dei due lati consecutivi del rettangolo che l'andava componendo, in quello più lungo due fontane interne perennemente guaste e luride, che ogni tanto potevi anche trovare funzionanti, ogni tanto eh perché se c'era una cosa su cui potevi scommettere era che appena qualche giorno e sarebbero tornate al caro vecchio aspetto prosciugato di prima, senza acqua che potesse suggerire una qualche vitalità o idea dello scorrere del ... [segue »]
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