La vendetta dei dannati
Capitolo: Charles BukowskiScegli la pagina:
...sigari. Ne passò uno a Max.
"Dai, accendilo. Cerca di avere l'aria di una persona perbene."
Tom accese un sigaro per sé.
"Ora, vediamo se riusciamo a uscire di qui."
"Secondo te li freghiamo, Tom?"
"Boh. Cerca di avere l'aria di bancario, di un dottore..."
"e che aria hanno?"
"Stupida e soddisfatta."
Si mossero verso l'uscita. Non ebbero alcun problema. Vennero guidati fuori insieme a qualche altra persona. Sentirono dei colpi d'arma da fuoco all'interno. Si voltarono a guardare l'edificio. Da una finestra in alto si vedevano uscire le fiamme. Poco dopo sentirono l'urlo delle sirene in arrivo.
Presero verso sud per tornare ai quartieri bassi.
Quella notte loro due erano i due barboni meglio vestiti di tutto il dormitorio. Max era persino riuscito a rubare un orologio. Le lancette brillavano nel buio. La notte era appena all'inizio. Si distesero sui lettini mentre tutt'intorno cominciavano a russare.
Era di nuovo tutto pieno, malgrado la massiccia retata del pomeriggio. Di barboni ce n'erano tanti da poter riempire ogni spazio libero.
Tom tirò fuori due sigari e ne passò uno a Max. Li accesero e fumarono per un poco in silenzio. Dopo qualche minuto parlò Tom.
"Ehi, Max..."
"Sì?"
"Non era così che doveva andare."
"Lo so. Ma va bene lo stesso." Quelli avevano preso a russare sempre più forte, gradualmente. Tom tirò fuori da sotto il cuscino una nuova bottiglia da un quinto di vino. L'aprì e ne prese un sorso.
"Max?"
"Sì?"
"Bevi?"
"Certo."
Tom passò la bottiglia. Max ne prese un sorso e gliela restituì.
"Grazie." Tom fece scivolare la bottiglia sotto il cuscino.
Era vino bianco.
Composto mercoledì 25 settembre 2013
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