L'amica migliore
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Cammini ricurva, sotto il peso degli anni, ma il volto ancora giovane e bello sembra proprio non voler svelare l'arcano della tua età. Mi riconosci da lontano e mi saluti con un cenno della mano, abbozzando uno stentato sorriso. Trascini a fatica il carrello della spesa e mi guardi con quell'aria trasognata e triste nello stesso tempo, che per me è più eloquente di qualsiasi parola: vuoi dirmi che mi senti distante e che vorresti che passassi più tempo accanto a te. Purtroppo le circostanze della vita ci hanno allontanate; ho un lavoro di prestigio, una bella famiglia con due figli meravigliosi, ma non ho avuto molto tempo per te, lo riconosco. Mentre ti guardo allontanarti sconsolata risalgo col pensiero alla mia infanzia, quando al mio orecchio distratto risaliva l'eco della tua voce squillante, che ripeteva il mio nome ad intervalli regolari, per incitarmi a tornare a casa. Io ero troppo impegnata nei miei giochi per dare ascolto alle tue chiamate; mi divertivo col salto della corda, scorrazzando in strada ai tempi in cui era ancora possibile farlo, prima dell'avvento delle automobili. Qualche macchina c'era anche allora, ma erano talmente rare quelle che circolavano per la città che bastava scansarsi ... [segue »]
dal libro "Schegge di vita" di Antonia Casagrande
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