Scritto da: Umberto

Una vita nel nostro mondo


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...se avesse un tetro presentimento, poi si allontanava e lo sentivo piangere in silenzio; una sera sentii suo padre dire che secondo lui io stavo invecchiando; la cosa mi scosse non poco, visto che Umberto ed io eravamo quasi coetanei. Io non ho mai conosciuto la mano rassicurante di mio padre sulla mia spalla e così non avevo nessun riscontro su questa mia situazione, ma mi sentivo debole questo è certo.
Ricordo benissimo come accadde, era tardo pomeriggio e gli uomini rientravano dal lavoro, dalle finestre aperte usciva un profumo diverso per ogni famiglia che stava per sedersi a cena, suppongo ci fosse ancora un po' di luce del tramonto, anche se io non la vedevo più bene. Ero seduto fuori dalla porta di casa, d'improvviso mi mancarono le forze e mi sdraiai, con gli occhi che fissavano il vuoto, non vedevo quasi niente attorno e il mio respiro era affannoso.
Quello che potevo sentire erano le parole sussurrate dei presenti e il singhiozzo di Umberto, lo stesso di giorni prima, ma perché piangeva? Io ero solo stanco, molto stanco.
Dopo meno di mezz'ora era tutto finito, li vedevo attorno al mio corpo prendermi e portarmi verso la campagna; ma ... [segue »]
Composto domenica 28 gennaio 2007

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