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...rannicchiai ai piedi della mamma.
- c'è una lotta terribile là fuori - disse.
Mentre la bomba colpì l'edificio, la terra tremò. La polvere, l'oscurità e le urla si diffusero nel rifugio, tu stavi in piedi davanti a me. Eri un gigante con l'elmetto; sotto il cappotto indossavi l'uniforme, sulla spalla portavi il moschetto e a tracolla una sacca, un soldato non so se amico o nemico con una mano tesa a offrirmi metà del suo pane.
- Grazie - disse la mamma - Pregherò perché il Signore Vi benedica e Vi protegga. -;
Alzandomi sulle punte e cingendoti le braccia al collo, le labbra nascosero la lunga cicatrice sul lato destro del tuo viso.
Quando tutto tacque di fuori giunse il rumore del silenzio, il silenzio della paura.
Mi addormentai e sognai di una stufa accesa, il carbone che bruciava scaldava la mia casa lasciando il gelo aggrappato fuori alle finestre.
Mi svegliai avvolta nel tuo cappotto, la mamma reggeva la tua sacca con all'interno anche l'altra metà del pane, ma tu non c'eri.
- Mamma dov'è il gigante? -
- Se l'è ripreso la guerra... ma ha lasciato questa per te. -
Una foto senza colore sciupata dalle sporcizie della guerra.... [segue »]
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