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...Una bambina forse della mia età, o poco meno o poco più, in una giornata d'estate sorrideva mentre sedeva sull'altalena.
Alle spalle un uomo la spingeva.
Eri tu gigante soldato quell'uomo!
- Ha detto - continuò la mia mamma: "Non voglio che la guerra cancelli il viso della mia bambina!" Sicuro che tu avresti saputo prendertene cura. "
Sul retro di quel ricordo in una elegante grafia era scritto:" Greta, La Spezia, estate 1939".
- Greta! Come te mamma! - urlò Sara.
-; Si! -; e Greta sorrise.
- Perché mamma? -;
-; La bambina sull'altalena divenne l'amica con cui parlare e giocare quando la guerra la obbligò a non uscire dalla sua casa.
Disse la nonna: - Da conquistatori fummo conquistati, da vincitori fummo vinti e l'ultima battaglia infuriava sotto i portoni delle nostre case -
Ma la loro amicizia era così forte, ma così forte da resistere all'orologio del tempo e dopo che fu sposata la nonna diede il nome Greta alla bambina che portava in grembo, alla tua mamma.
- e poi, e poi... cosa accadde? -
- Un giorno di primavera la guerra finì e come accadrà anche oggi tutti uscirono per le strade per cantare e ballare, per riabbracciare la libertà perduta, ma mai troppo amata. -
fine.
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