L'interrogatorio
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...altri li ha costretti?".
"No, costretti no... Anzi, abbiamo lavorato di squadra: quando abbiamo scoperto il punto, ogni volta che avevamo il turno scavavamo un po' e coprivamo il buco con una grossa asciugatrice".
"Appuntato, dovremmo rivedere i nostri standard di sicurezza. Prenda nota. E quindi, quanto tempo è andato avanti?".
"Mah, un paio di mesi. Non volevamo tirarla troppo a lungo, sennò qualcuno scopriva il buco. Alla fine, il passaggio si è aperto. E abbiamo deciso che oggi era il giorno giusto".
"E così avete appiccato l'incendio".
"No, quella è stata una... fortunata coincidenza".
"Non prendermi per scemo, Anselmi. Guarda caso, due materassi prendono fuoco in due celle diverse, e noi facciamo uscire tutti nei corridoi. Con chi eravate d'accordo, in quelle due celle?".
"D'accordo noi? Ma no, è stato un caso... D'altronde, se lasciate che la gente fumi... Dovete rivedere i vostri standard di sicurezza: appuntato, prenda nota. Ah ah".
"Non fare dello spirito, Anselmi. Non ti conviene".
"Vabbè, tanto, me lo lasci dire, che mi potete fare, oltre a non darmi più del lei? Ormai qua dentro ci marcisco: non avrò certo un'altra possibilità di scavare un buco nel muro. Me la farete scontare, ma ormai...".... [segue »]
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