Scritto da: CLAUDIO CISCO

Il vecchio e la ragazza


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...posti vicini, anche per la differenza d’età, non si conoscevano e non si erano mai visti prima. Ma la solitudine della ragazza era la stessa identica solitudine del vecchio e li rendeva uguali come gemelli pur con mille diversità. Nessuna barriera di alcun tipo aveva il coraggio di interporsi tra loro due. La ragazza osservava fisso negli occhi il vecchio e il vecchio osservava fisso negli occhi la ragazza. Esistevano solo lui e lei, lei e lui, il vecchio e la ragazza. D’un tratto i problemi dell’uno diventarono i problemi dell’altra e viceversa per poi, come per magia, sparire in entrambi. Il destino li aveva fatti incontrare, aveva deciso questo e questo stava avvenendo. Erano lì immobili, uno davanti all’altra nella poesia e nella pace di quella villetta. Fia rimase muta, non trovava le parole e non si sentiva nulla da dire in quel momento e pensare che avrebbe avuto mille cose da raccontargli! e Mosè sembrava lo specchio di Fia, provava le stesse identiche sensazioni di lei. Uno strano scherzo del destino sembrava che avesse voluto farli incontrare come se si fossero dati un appuntamento nello stesso posto e alla stessa ora senza che ci fosse nessuno all’infuori di ... [segue »]

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