Un amore impossibile, o quasi
Capitolo: 16Scegli la pagina:
...me. Ci chiamava Giorgio e Gianni, rispettivamente per Chinaglia e Rivera i due fuoriclasse.
Mi ricordai il quartiere dove abitava Matteo da ragazzo insieme a i suoi genitori ed ai suoi 4 fratelli. Decisi di andarmi a fare un giro per rivedere quei posti e soprattutto per cercare qualche vecchio conoscente.
Me la ricordavo diversa! La via salita dei giudici che taglia corso vittorio Emanuele all'altezza di piazza marina. Infatti non esisteva più il degrado di un tempo, palazzi restaurati emanavano tutto il loro splendore dei tempi borbonici. Anche l'illuminazione era adeguata al contesto architettonico.
Ma c'erano dei segni particolari che mi riportavano indietro nel tempo, cioè a quando frequentavo quella zona per incontrare Matteo. Gli odori caratteristici della frittura fatta in casa, i panni stesi nei balconi ancora umidi.
Un tavolino di legno rattoppato, posizionato davanti l'uscio di una modesta abitazione, veniva utilizzato per allietare le ore pomeridiane di quattro vecchietti appassionati di briscola.
Le voci corali delle mamme che chiamavano i figli più piccoli per rientrare a casa.
Mi accostai ai quattro vecchietti e chiesi dove potevo trovare il Sig. Pippo u carritteri, così lo chiamavano i conoscenti.
Uno di loro mi rispose che l'avrei trovato alla fine ... [segue »]
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