La cena degli zii
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Era il millenovecentottantacinque quando me ne andai dal mio paese natale.
Avevo trovato un buon posto come stalliere nella provincia di Treviso. I miei genitori decisero di rimanere ancora un po' in Liguria. A mio padre sarebbero bastati ancora due anni per andare in pensione e guadagnarsi una sostanziosa buonuscita. Mia madre tergiversava. Avrebbe voluto abbandonare la riviera anche subito ma non sapeva, però, a cosa sarebbe andata incontro. Dove viveva si trovava bene. Il gioco del bridge, la conversazione con un paio di signore della sua età e i consigli quasi quotidiani del vicario
Pensai di trasferirmi definitivamente durante l'estate. Al mio arrivo venni accolto nella casa di mio zio Franco che viveva nella marca trevisana. Egli arrivò tardi alla stazione ma fu molto sollecito nel prendermi i bagagli. Mi chiese coma andavano le cose in riviera e accennò all'eventualità che i miei genitori mi raggiungessimo durante l'inverno. Tergiversai, non sapevo, ma pensavo che un lavoro io ce l'avevo.
Adesso volevo divertirmi ed un laccio familiare mi sarebbe stato sgradito. Giunto nella fattoria salutai gli altri zii: Teo e Giorgio. Con mio zio infatti vivevano altri due fratelli. La guerra li aveva allontanati dalla patria. Rientrati dopo molti anni non ... [segue »]
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