Scritto da: Cleonice Parisi

Donna domani


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Il pomeriggio di lavoro era iniziato con la stesura di una complessa relazione bancaria, la mia collega la temutissima signora Lucia, con la sua spiccata sensibilità elefantina, aveva catapultato il primo cliente in stanza senza neppure avvisarmi.

L'ipnosi lavorativa che sino a quel momento mi aveva assorbita isolandomi da tutto, fu interrotta dalla sgradevole sensazione d'essere osservata, e piuttosto che sbagliare la relazione, preferì "tagliare la testa al toro", sospendendo il lavoro e ascoltando "occhio profondo".

Quel uomo che non avevo mai visto sino ad allora, era entrato in stanza con passo sicuro, appropriandosi della sedia che mi era di fronte, e con occhio vispo aveva immediatamente cominciato a perlustrare nella mia scollatura, e da lì l'immediato soprannome di "occhio profondo".

Le mie numerose occhiatacce lanciate senza mezzi termini non lo avevano inibito, l'istinto animalesco aveva prevalso. Il mio no numerose volte urlato con gli occhi, evidentemente era stato diversamente interpretato, è consuetudine maschile tradurre i no delle donne in si - si - prendimi ora! Ma il mio era un vero no! - con conseguente sproloquio di parole del tipo "Stacca gli occhi dai miei seni, non hai mai visto una donna! ".

Parole che non avevo realmente pronunciate ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Premio Letizia Isaia 2005
    Opera segnalata dalla Giuria per la Sezione Narrativa.

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