Scritto da: Valeria

La ragazza che guardava gli aerei


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...pensiero.
Attraversai la porta del metal detector che fortunatamente non emise alcun suono. Non avevo voglia di spogliarmi per dimostrare alla polizia aeroportuale che non ero un terrorista bensì uno squattrinato aspirante scrittore alla disperata ricerca di una storia da scrivere, possibilmente entro le tre del giorno successivo. Confidavo nell'incontro di una hostess che mi facesse girare la testa!
Mi guardai intorno. L'aeroporto era semideserto. Poi ad un tratto, la vedi. Vestita di nero. Indossava una gonna che le sfiorava il ginocchio, una giacca che si appoggiava morbida sui suoi fianchi rotondi. Raggomitolata su se stessa, sembrava una vedova bambina. Dietro ad un paio di grandi occhiali scuri nascondeva i suoi occhi. Vidi soltanto lei come se fossimo stati soli in tutto l'aeroporto. Aveva l'aria infelice.
Il tempo parve fermarsi nell'attimo stesso in cui le posai lo sguardo addosso.
Imbambolato come uno stoccafisso, rimasi ad osservarla per un paio di minuti. Poi mi decisi a prendere posto. Lei sembrò non aver notato il mio arrivo. Mi domandavo quali abissi di pensieri l'avvolgevano a tal punto da non notare i movimenti del mondo che la circondava.
Per non dare nell'occhio, accesi il portatile. Con la coda dell'occhio, sbirciavo verso quell'esile figura dalla ... [segue »]

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    Scritto da: Valeria
    Riferimento:
    Racconto inserito all'interno dell'antologia.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Per tutta la vita la ricorderai,dandoti del cretino per non averla rincorsa...,un caffè...,forse? Così è la vita.

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