La ragazza che guardava gli aerei

...voluto fare era prenderla per i polsi, stringerla e trascinarla nei bagni dell'aeroporto per entrarle dentro, scavarle via quel dolore dal cuore, assorbirlo, infettarmi con esso, rassicurarla che a volte il lieto fine esiste.
Invece non biascicai parola. Me ne rimasi lì immobile come un mortale davanti ad un'apparizione divina.
Ad un tratto, la ragazza spostò su di me. Per un attimo sembrò aver intuito i miei desideri. Avvicinò il volto al mio, la sua guancia sfiorò la mia, la bocca si approssimò al mio orecchio per bisbigliarmi:
- Grazie per avermi ascoltata.
Il suo fiato caldo mi scatenò un brivido lungo la schiena, mentre l'aroma di vaniglia mi investì fino a stordirmi il cervello e ad ubriacarmi gli ormoni.
Fu un attimo. I suoi occhi tristi furono nuovamente sui miei. Un leggero sorriso scivolò su quella bocca, che con aria arrendevole di chi concede l'ultimo desiderio, assaggiò delicatamente le mie labbra.
Quando si staccò da me fu per dirmi:
- Credo stiano annunciando il tuo volo.
Si voltò dandomi le spalle e sparì, per sempre, nella notte del mondo.
Rimasi impietrito, con lo sguardo perso nella direzione dove si era dissolta. Una hostess dall'aria anonima mi destò dallo stato di ipnotismo ... [segue »]