Scritto da: Valeria

La ragazza che guardava gli aerei


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...Anche quel giorno pioveva forte. Una parte di lei lo voleva disperatamente ma... La paura del fallimento ebbe il sopravvento e fuggì via. Quella fu l'ultima volta che lo vide. Il giorno seguente, splendeva il sole, la pioggia se ne era andata e con essa anche lei.
Il racconto era finito.
Rimasi incredulo a guardarla. Come fece quell'uomo a non cercarla? Per tutto il tempo di quel racconto, non feci altro che desiderare di sfiorarle la pelle, sentire fremere sotto le mie dita le curve di quel corpo di panna, assaggiare il candore del suo collo, inebriarmi della lieve fragranza di vaniglia che emanava la sua figura.
Immaginai che dovesse essere una donna splendida quando sorrideva.
Il suono della sua voce mi strappò dalle mie fantasie:
- Nonostante tutto, nei giorni di pioggia come questi non posso fare a meno di pensarlo, perché quando piove i profili del mondo mi ricordano lui. Allora mi reco all'aeroporto. Vengo qui perché di noi non ricordo un giorno in cui mi sono sentita più felice di quando insieme siamo partiti per Parigi. Allora vengo qui e semplicemente guardo gli aerei. E non sento più la sua mancanza.
Smise di parlare. L'unica cosa che avrei ... [segue »]

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    Scritto da: Valeria
    Riferimento:
    Racconto inserito all'interno dell'antologia.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Per tutta la vita la ricorderai,dandoti del cretino per non averla rincorsa...,un caffè...,forse? Così è la vita.

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