I morti viventi: Rufus.
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...porta con il piede ed un'ondata di calore lo investì piacevolmente, strappandogli un sospiro di sollievo.
"Finalmente ce l'hai fatta ad arrivare! " disse l'uomo indaffarato intorno al fuoco, mentre spingeva, con una grossa pala, i tizzoni ardenti in fondo al forno.
"Il forno è già caldo da un pezzo e devo ancora impastare l'ultima infornata... accidenti!"
"C'era molta gente al porto Clodo... ho dovuto aspettare che mi assegnassero il carico... " furono le brevi parole che Rufus riuscì a
pronunciare.
Bhà!... mettilo là... nell'angolo in fondo... vicino alla madia" disse Clodo guardandolo con la coda dell'occhio e con un nascosto sorrisetto.
Sapeva che Rufus aveva fatto di tutto per far presto, si avvicinava l'ora che, come per magia, sarebbe scomparso.
"Era un bel ragazzo, Rufus, si... proprio un bel ragazzo... " pensò Clodio".
Con quei suoi capelli neri e i grandi occhi tristi che gli davano l'aria di un ragazzone sempre imbronciato... ma aveva un sorriso radioso... quando e se sorrideva! " pensò ammiccando e sbirciando il giovane mentre deponeva il sacco.
"A strappargli una parola, poi, non se ne parlava neanche! Lo stretto necessario insomma... Rufus era un ragazzo taciturno, in particolare quando si trattava dei suoi piccoli o grandi ... [segue »]
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