I morti viventi: Rufus.
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...stringendo le mani arrossate dal freddo quasi non avvertì il fremito che, nascendo dalla terra, faceva vibrare la statua.
"Che importa" pensò" anche se dovesse venire la fine del mondo io da qui non mi muovo!"
I minuti passavano e le persone nel foro sembravano agitarsi.
" Come mai ritarda..."
All'improvviso, un boato enorme fece tremare l'aria e una gigantesca nuvola nera si alzò nel cielo.
Rufus, come pietrificato, guardò la gente che fuggiva da tutte le parti, bambini che cadevano, madri che disperatamente cercavano i loro figli... e il buio... quel buio che lentamente scendeva come l'inferno ad inghiottire tutto e tutti.
Cosa stava succedendo? Dove si trovava la sua Arria? È la fine?... la fine di tutto?
Con gli occhi sbarrati guardava gli edifici sgretolarsi e le sagome di uomini e donne che ondeggiavano cercando una via di fuga... correvano disperati, a volte a gruppi tenendosi stretti... qualcuno si fermava, col viso stravolto, a chiedergli se aveva visto una bambina... il marito... la moglie e, senza aspettare risposta, volgeva in altra direzione strillando e invocando i loro nomi.
Le urla di quelli che erano travolti dalle macerie gli rimbombavano nel cervello penetrando dentro di lui come affilatissimi coltelli. Un dolore ... [segue »]
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