Una Stella di giorno
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Su un ciglio di strada un anziano uomo era in ginocchio, in mano aveva un cartello con su scritto “aiutatemi ho fame”. Lo osservavo ormai da mesi la mattina nell’andare in ufficio era lì e così la sera al mio rientro. Quante volte mi ero chiesta che senso avesse quell’esistenza, fatta di silenzio, solitudine, ed estrema povertà, non riuscendo però a darmi alcuna risposta. Quel giorno un profondo sconforto era sceso come fitta nebbia sulla mia anima, mentre l’immagine di quell’uomo, era ormai un mosaico in eterna rivoluzione d’amari particolari. Piansi senza vergogna, tra gli sguardi curiosi di una via troppo affollata, non potevo contenere il mio dolore, e in quello stato d’estrema prostrazione la voce parlò dicendo: “Esso è un maestro”, a quelle parole, l’aridità dei miei pensieri fu come irrorata dai freschi getti di un limpido ruscello, e la luce della speranza tornò a riaccendersi nella mia anima.
Era la mia voce di dentro, la mia consigliera, non ne conoscevo l’origine, ma le sue parole avevano aperto alla mia consapevolezza nuovi orizzonti di saggezza, la rispettavo e non ne avevo paura, era qualcosa che mi apparteneva da sempre, e che riconoscevo come mia. All’inizio le voci di dentro ... [segue »]
dal libro "La piccola voce" di Cleonice Parisi
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