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...peggiore delle brutture della vita per completare un mosaico che ancora oggi si sfalda e si ricostruisce continuamente.
Con il senno del poi potrei stilare un elenco di tutto quello che avrei voluto fare...
Dirgli quanto l'amavo, quando mi faceva arrabbiare, quando non mi piaceva che si comportasse in quel modo, avrei voluto stringergli la mano quando potevo e guardarlo negli occhi più a lungo, sussurrargli grazie più spesso, portarlo dove nemmeno gli angeli arrivano, abbracciarlo con più amore, parlargli apertamente, avrei voluto asciugare quelle lacrime che battevano sulla sua anima, lasciare che non mi fosse così vicino perché non ne avevo bisogno, scavare più a lungo oltre quella linea che non mi faceva oltrepassare... e invece è stato il contrario...
è facile dire ciò che adesso darei per scontato. "Avrei" è un verbo così bello quando lo si pronuncia inutilmente. C'è una netta differenza con "aver fatto". L'aver fatto è un atto di coraggio verso sé stessi e ciò che si ama. L'avrei è muto come una chitarra senza corde. Pensi di suonarla ma altro non fai che immaginare che suono abbia.
Ci sono certe melodie che resistono al tempo. Non si placano dinanzi a niente.
Quella che lui ... [segue »]
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