Guardando oltre la pelle
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Un bisturi incide lentamente la pelle. Lei si apre, come un petalo di un fiore. Il tessuto sottostante, si infarcisce velocemente di sangue che viene subito tamponato. Nuovamente la lama prosegue il suo lavoro, fino ad arrivare alla fascia muscolare e via via sempre più in profondità fino a raggiungere la zona cercata, un osso da riparare, un organo da aggiustare, una parte malata da levare, un anomalia da correggere. Quante volte, tutti i giorni mi ritrovo davanti a questi gesti, a questa visione del corpo, che attraverso l'incisione del suo involucro, mostra il suo interno, la sua parte più intima, la sua parte nascosta. L'uomo con la sua mano armata, incide la superficie del tuo essere ed entra nella sua profondità, si apre un varco, cercando di risare un corpo malato, lo aggiusta, lo cura, poi lo ricuce piano per piano, per ritornare poi alla sua superficie, a quella pelle, aperta, violata, ferita, che non dimenticherà mai più quel suo dramma e che lo ricorderà per sempre, per tutta la vita, con la sua cicatrice. L'essere umano ha una fortuna, passato il dolore, dimenticato il tempo della malattia, allontanato dalla mente i ricordi dei periodi di paura e di ... [segue »]
Composto mercoledì 24 novembre 2010
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