L'odore del vino
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...dalla bocca usciva un urlo che lo scuoteva in ogni parte.
Era il grido della morte che l'aveva strappato alla vita quel giorno maledetto d'estate, ripercorse la strada dei ricordi, rivide quel corpo riverso a terra con lo sguardo fisso al cielo, quel cielo assassino che spense per sempre il cuore di suo padre e annientò la luce della sua anima.
Dietro la figura paterna c'erano ombre che si stagliavano sui muri della cantina, ombre che sembravano danzare mortalmente intorno a lui, avevano un unico sguardo nero, braccia lunghe e artigli al posto delle dita che lo stringevano invisibilmente.
Disperatamente cercò il conforto del padre, gettandosi a lui con un abbraccio, ma anch'esso s'era trasformato in un uomo nero d'odio.
L'ebbrezza di colpo svanì e lasciò posto ad un'unica tragica realtà composta da uomini in carne ed ossa che recitavano però un ruolo diverso dal suo.
S'accorse d'essere circondato da volti sudici di morte che lo sommersero di violenza.
Un'ultima immagine riuscì a registrare era un lampo che accecò definitivamente la sua vita.
Francesco muore in una calda giornata d'estate tra l'odore amaro di vino.
Composto mercoledì 5 maggio 2010
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