L'odore del vino
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Era l'estate del 1947, gran parte del mondo invaso dalla guerra, aveva smarrito la via della ragione concedendo libertà alla sola passione di potenza e vendetta.
In un giorno d'annoiato conflitto Francesco, militante per dovere, avanzava flemmatico tra un esercito ordinato di vigneti.
Il sole riscaldava la pelle mentre il sangue di cinica freddezza indugiava ad assaporare quel pallido calore. I pensieri rincorrevano estati lontane, estati in cui sognava una vita vera fatta ora a brandelli da quella guerra maledetta.
Neppure la più dolce delle immaginazioni lo poteva trasformare in quell'essere puro e sensibile di un tempo, i suoi sentimenti erano stati azzerati e in lui rimbalzava solo lo stimolo della violenza.
Per ripararsi dai raggi estivi che varcavano il suo animo inquieto, cullandolo nell'estasi solare, si diresse verso una casa eretta come padrona dei campi circostanti.
La facciata, sfregiata dai colpi mortali, manteneva un sorriso tristemente divertito, interrotto solo dal gioco della luce che plasmava volti diversi spostandosi tra le venature delle crepe.
Restò per un attimo bloccato ad ammirare quello scempio profondo che faceva assumere alla costruzione un'espressione malinconica.
Il rumore del vento lo destò all'improvviso riportandolo con la mente alla realtà.
Le porte e le finestre della ... [segue »]
Composto mercoledì 5 maggio 2010
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